Centinaia di fotografie selezionate dall'archivio fotografico del Cippi ... Una vita raccontata da immagini .
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*Foto di Michele Lischi
Cippi Pitschen nasce a Pontedera (Pi), il 10 febbraio del 1941. Padre svizzero, madre francese, aria d’arte in famiglia, con il padre che negli anni 20 aveva fatto l’accademia della Grande Chaumière a Parigi, allievo di Bourdelles, compagno di scuola di Giacometti e Fujita, amico di quelli che facevano quel mondo in quella splendida epoca.
Da una famiglia di pasticceri e droghieri Cippi sceglie il mare, fa il Nautico e nel 60 s’imbarca e naviga per anni, smettendo nel 2000. 40 anni di vita di mare, sopra e intorno alle navi, alternando nuove costruzioni nei cantieri d’oriente, Giappone, Korea, Taiwan, e d’Europa, Yugoslavia, Danimarca, Scozia, e vivendo a lungo in questi paesi.
Dapprima scrive, per tenersi in contatto con il mondo di terra, poi decide che le immagini sono meglio delle parole, e nasce il suo amore per la Nikon e per la fotografia. Invidia tutti naturalmente, da Cartier Bresson a Hamilton, e ci prova, soprattutto divertendosi. Gli animali del mare sono i suoi modelli, delfini e albatross, balene e pesci volanti, ma poi trova i vecchi per strada, le donne, la gente, i dettagli ed infine i graffiti.
Sono amori fugaci o duraturi che lo tengono impegnato ad ogni giro di mondo, ad ogni vacanza a casa. Lavora in teatro con Lindsay Kemp, fa mostre, ed alla fine comincia a pubblicare qualcosa sotto l’egida di un editore visionario, Michele Quirici di Tagete.
Da giovane subisce il fascino delle filosofie orientali, le studia, le legge e cerca di viverle. Incuriosito dalle traduzioni dei classici cinesi, fatte principalmente da gesuiti, si ripromette di provarci, e alla fine degli anni 90 ci riesce e comincia l’opera di tradurre 13 testi cinesi, raggiungendo il culmine con le 300 Poesie T’ang. E’ ancora curioso, viaggia ancora, cerca di non fermarsi mai, quindi la biografia continua…
Parigi anni '20: Foto della classe di scultura all'accademia della Grande Chaumiere. Si riconoscono il maestro Antoine Bourdelle, al centro con la barba, Alberto Giacometti, a destra, mio padre sul retro davanti ai tubi con la pipa in bocca, Otto Baenninger davanti a lui, Foujita seduto, la signora Bergson (figlia del filosofo) e, naturalmente, la modella dei "cinq minutes".
Mia madre, Parigi anni '20 . Foto attribuita da mio padre ad André Kertezs .